L’avvento del 5G non è poi così lontano, nel 2020 dovrebbe partire la commercializzazione, da parte degli operatori di telefonia mobile, della connettività di quinta generazione. Nel frattempo la parte burocratica è entrata nel vivo. Al ministero dello Sviluppo sono state aperte le buste con le offerte dei gestori telefonici per l’asta 5G che porterà all’assegnazione delle frequenze dedicate alla quinta generazione della telefonia mobile.
I partecipanti all’asta 5G
Erano sette le aziende ammesse all’asta:
- Tim
- Vodafone
- Wind Tre
- Linkem
- Open Fiber
- Iliad
Quest’ultima, essendo appena arrivata, aveva il diritto di acquistare una quota di frequenze senza passare per i rialzi, al prezzo della base dell’asta. Sborsando 676 miloni di Euro ha ottenuto 10 Mhz di frequenze. Un diritto che in precedenza è stato concesso anche agli altri operatori di telefonia mobile.
La brutta notizia però, è che la corsa si è ristretta a 5 aziende. Una nota diramata dal Ministero dello sviluppo comunica che “cinque società hanno presentato le offerte economiche iniziali, mentre le società Linkem SpA e Open Fiber SpA, che pure erano state ammesse alla procedura, non hanno presentato offerte“.
Incassi in linea con le aspettative
Un’altra notizia, questa è quella buona, è che le aziende di telefonia ammesse all’asta garantiranno quanto la legge di Bilancio del 2018 aveva inserito come aspettativa di introiti dall’asta 5G. Nel bilancio preventivo è stata infatti iscritta la somma di 2,5 miliardi di euro. Dalle buste sono uscite offerte per un importo di poco superiore a 2 miliardi 481 milioni. Ora si attendono i rilanci.
Ancora non si può esser certi di chi si aggiudicherà le varie bande, le indiscrezioni dicono che Tim e Vodafone non avranno problemi a conquistare la la banda 700 Mhz. Questa banda è attualmente occupata dalle televisioni, ma, come deciso dall’Unione Europea, sarà destinata alla telefonia mobile, in particolare per il 5G.
Battaglia più dura si annuncia per la banda 26 Mhz. Qui la competizione con Wind Tre e Fastweb è decisamente più aspra e per nulla scontato è il risultato.
Appuntamento con i rilanci
Dai rialzi usciranno i vincitori di questa battaglia. La banda 3,7 GHz sembra essere la più ambita. Per questo spettro di frequenze Tim ha presentato un’offerta iniziale di 80 milioni di Euro più alta di della base d’asta. Un modo per far capire ai competitor che non mollerà l’osso facilmente. Non ci resta che attendere, ma non molto, la fase dell’asta 5G dedicata ai rilanci è prevista per giovedì 13 settembre.
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